Quando parlo riguardo a quello che faccio spesso mi viene chiesto in cosa consista la mia professione e quale tipo di aiuto e strumenti possa offrire. Dai manuali il counseling è definito come una professione il cui ambito è la relazione d'aiuto, questo si differenzia dal lavoro psicoterapeutico, perché lo psicologo e lo psicoterapeuta si muovono su un presupposto diverso, che è la ristrutturazione profonda della personalità, loro lavorano nell'ambito sanitario quindi al di là dell'approccio specifico si occupano anche di patologia clinica.

Il counselor invece parte dal presupposto di favorire e promuovere il benessere attraverso un percorso limitato nel tempo. La persona che può essere mossa dal voler risolvere un problema specifico oppure che voglia intraprendere un percorso di crescita personale di conoscenza ed esplorazione di sé, attraverso sedute o percorsi specifici e strutturati in base alle sue esigenze, può imparare a contattare risorse o talenti che vivono al suo interno e che spesso o talvolta vengono dimenticati.

In fondo, imparando a conoscerci, a comprendere come funzioniamo e quali sono i personaggi interiori e le impressioni che ci abitano, effettuiamo uno dei più grandi passi che si possiamo fare per diventare i veri protagonisti della nostra vita.

Ed è per questo che mediante i miei studi e le mie inclinazioni, il mio orientamento si è rivolto nello studio degli archetipi, dei simboli e delle immagini che compongono il nostro se organismico. Attraverso una metodologia molto ampia, quindi mediante il dialogo con le proprie immagini archetipiche astrologiche e tarologiche, attraverso delle tecniche psico-corporee che prendono spunto dalla biotransenergetica, dall'ayurveda e dallo yoga sciamanico, grazie all'aiuto di suoni e vibrazioni, e anche con l'aiuto di pratiche di arteterapia e strumenti di naturopatia, affianco nella facilitazione dell'esplorazione di ciò che c'è nel momento presente nell'organismo e di conseguenza nella vita della persona.

Proprio attraverso la consapevolezza di quello che si sta muovendo nella nostra vita con un'ottica completamente diversa possiamo accorgerci di quali parti di noi stessi stanno chiedendo di essere viste. Solo cosi possiamo integrare queste nostre parti, utilizzando quindi un linguaggio simbolico e immaginale, non un linguaggio razionale e mentale, perché sono proprio la razionalità e la mente duale che, con la loro qualità discriminatoria e analitica, tendono alla scissione e quindi alla separazione.

Cosi, recuperando il linguaggio analogico, si può intraprendere il viaggio dell'integrazione e dell'unione delle nostre parti anziché la loro scissione, cause delle nostre nevrosi quotidiane. Importante sicuramente sarà l'unicità di ognuno, proprio perché ciascuno, eseguendo le stesse tecniche, sarà portato a vivere un'esperienza soggettiva, che mostrerà armonie e disarmonie, qualità ed interferenze, donando comprensioni, soluzioni, chiarezza, leggerezza, forza..

Questo è il "FARE ANIMA" e la vera naturopatia, ovvero imparare a vivere secondo la propria natura, unica e irripetibile...