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Siamo arrivati alla luna piena in Toro con eclissi lunare che va culminando il processo iniziato con la luna nuova in Bilancia e l'eclissi solare della volta scorsa.

Il tema ovviamente è quello iniziato la volta scorsa ma a questo giro l'enfasi è rivolta al segno del Toro che porta in campo un concetto fondamentale nel tema relazionale e che, per quanto veramente basilare ed importante, spesso viene dimenticato: il concetto di nutrimento e valore.

Con questa luna piena dopo che i nostri pensieri sono stati rivolti a come si entra in relazione con l'altro, e quindi quali sono gli spazi che mi permetto o meno all'interno della relazione, quanto mi permetto di manifestarmi all'interno di essa assumendomene la responsabilità, ora le domande da porsi sono quanto effettivamente questa relazione, intesa in senso generico, mi stia nutrendo davvero, e quali valori vengono portati all'interno di essa.

Può sembrare stupido l'esempio anche di un semplice cibo: se a me piace il cavolo, me lo permetto di mangiare all'interno della relazione? Oppure evito di mangiarlo? All'interno del mio principio relazionale, quanto porto ciò che mi piace davvero oppure modifico inconsciamente i miei gusti? Quanto effettivamente mi sto nutrendo all'interno di questa relazione e ovviamente quanto sto nutrendo io in questo rapporto?

La reggente di questa luna qui é Venere, e sosta nel segno della Vergine in aspetto di trigono con Urano sempre nel Toro, e ci chiede di uscire allo scoperto riconoscendo le nostre caratteristiche che ci rendono unici e autentici, anche a costo di non piacere, ed è proprio questa la rinuncia più facile alla quale andiamo incontro. Dobbiamo imparare a connetterci con la nostra anticonvenzionalità, e d'altronde, nel momento in cui ognuno di noi si potesse esprimere la domanda vera sarebbe opposta: cosa è la convenzione? A me piace il cavolo e a te i ribes con il gelato al pistacchio, e quindi io ti amerò perché a te piacciono i ribes con il gelato al pistacchio e tu mi amerai perché mi piace il cavolo! Il momento di uscire allo scoperto è arrivato, e potrebbe essere meglio meravigliarsi delle nostre caratteristiche uniche.

Ovviamente Nettuno dall'altro lato dello zodiaco ci vuole mettere in guardia dalle illusioni e quindi con Venere in Vergine si tratta sempre di concretezza e non di sogni illusori che ci allontanino dalla nostra realtà, perché la fuga dalle nostre responsabilità è dietro l'angolo.

Non dobbiamo avere paura della realtà e non dobbiamo fuggire da essa, il tesoro è rendere concreto ciò che andiamo a cercare nella nostra immaginazione, non avendo paura della solitudine e imparando a cercare appartenenza.

I nodi sono venuti o stanno venendo al pettine e non possiamo più fare finta di nulla.

Il sole però è congiunto a Mercurio e Marte e opposto a Giove, e questa lunazione è quadrata a Plutone, il re degli inferi e delle nostre pulsioni più profonde, e questo va ad accentuare una possibile frustrazione a riguardo, perché se io non avrò pienamente consapevolezza di tutto quanto abbiamo detto sarà molto facile che tutto questo venga proiettato all'esterno facendoci trovare "vittime" di conflitti dove dovremo lottare per poterci affermare. Marte da una parte esigerà vendetta, mentre Giove dall'altra spingerà verso la compassione, alla ricerca di un senso di giustizia più elevato.

La difficoltà sarà quella di riuscire a fare sentire alla nostra carica assertiva, che esiste qualcosa di più alto che le nostre pulsioni e senso di giustizia morale ed egoico ci vogliono far credere, e ad aiutarci in questo ci sono proprio Giove e Saturno dai Pesci, che ci vogliono portare il concetto di saggezza, che va oltre lo spazio\tempo del semplice essere umani, perché l'essere umano è limitato dallo spazio\tempo, mentre esiste una parte dentro di noi che esula da questa legge e che ha a che fare con la nostra parte più animica e spirituale, ed è quella alla quale dobbiamo imparare a connetterci per vedere al di sopra delle cose, come osservatori.

Non è una luna facile, soprattutto quando si entra in temi cosi delicati come quelli legati alla simbologia dello Scorpione, che ha il compito di metterci di fronte a una energia che soprattutto qui in occidente viene ignorata che è il tema della morte. Ognuno di noi sa razionalmente che esiste ma quasi tutti fingono che non ci sia, e lo Scorpione ce lo sbatte in faccia senza mezzi termini.

La morte viene vista come un inconveniente, un errore di sistema. In realtà moriamo ogni volta che ci addormentiamo, moriamo ogni giorno nelle piccole cose. La morte è un cambiamento di stato, qualcosa che è indispensabile imparare mentre si è in vita, basta solo un po' di coraggio.

Imparare a vedere la morte attorno a noi come processo naturale dell'esistenza fa compiere importanti cambiamenti, è un allenamento incredibile, cosi come dovremmo imparare a celebrarla proprio perché grazie ad essa la vita stessa non potrebbe essere possibile.

Il tempo delle pulizie è arrivato, le cose che non ci servono più devono essere eliminate, pena l'intossicazione, per lasciare spazio a qualcosa di più in linea con la nostra verità attuale.

La trasformazione deve essere effettuata, nulla può essere più come prima, dobbiamo solo trovare il modo più consono a noi, altrimenti la realtà esterna lo farà al posto nostro.

Ci stiamo sentendo stretti in qualcosa che per molti non è ancora coscientizzato, per altri è tempo di consapevolezza, per altri di responsabilità.

Quasi tutti i pianeti sono praticamente in segni femminili, è arrivato il tempo di accogliere, accogliere le nostre sensazioni, le nostre emozioni, accogliere ciò che vogliamo essere, è una catarsi a tutti gli effetti, dobbiamo impararci ad affidarci, lasciarci andare, lasciare che l'acqua porti via il fango, impariamo a scrollarci di dosso i pesi inutili che ci stiamo portando dietro da molto tempo, non ci servono più!

Il grado sabiano dice: "un ponte sospeso sopra una profonda gola". E forse è proprio cosi che ci si può sentire, siamo ad un passaggio importante che ci può portare verso una nuova meta, dobbiamo avere il coraggio di attraversare questo ponte senza farci sopraffare dalla paura del vuoto, un vuoto che magari qualcuno ha già sperimentato o visto.

La carta dei tarocchi associata è il 5 di coppe e ci parla di atmosfera, ci vuole porre l'attenzione alle sensazioni che proviamo quando viviamo qualcosa o entriamo in un luogo, ed essendo ad un confine forse ci vuole far chiedere che cosa stiamo davvero provando mentre stiamo facendo qualcosa di nuovo o qualcosa di vecchio? Anche il 5 di coppe rappresenta un ponte, un passaggio, è una carta 5 come il papa e il diavolo, e quindi dobbiamo prestare attenzione al nostro sentire per fare questo passo e scioglierci dai legami vincolanti.

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Manuel Lombardi

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